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PENSIONATI UGL - LA LEGGE 104

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MessaggioUGL Trasporti Sab Feb 04, 2017 1:40 pm

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La Legge 104 [1] è la normativa quadro in materia di disabilità: più precisamente, è la norma che contiene disposizioni in materia di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone handicappate. I beneficiari della Legge 104 sono dunque i portatori di handicap, ma diverse agevolazioni disposte dalla norma sono previste anche per i lavoratori che assistono un parente in queste condizioni.
La legge differenzia i benefici spettanti a seconda della gravità dell’handicap riconosciuto: i destinatari della norma possono dunque essere portatori di handicap in situazione di gravità, portatori di handicap non grave o portatori di handicap superiore ai 2/3.
L’handicap è la condizione di svantaggio sociale derivante da una disabilità o da una menomazione dell’interessato: lo svantaggio sociale consiste nelle difficoltà dell’handicappato nell’incontro con l’ambiente sociale, derivanti, ad esempio, dai problemi negli spostamenti o nel trovare un’occupazione. Lo svantaggio sociale consiste anche nel non poter rivestire un ruolo sociale considerato normale per la maggior parte delle persone. Riassumendo in poche parole, l’handicap si riscontra quando le condizioni esterne costituiscono un ostacolo alla vita della persona disabile.
L’handicap non deve essere confuso con la non autosufficienza o con l’invalidità: quest’ultima, difatti, consiste in una riduzione della capacità lavorativa, mentre la non autosufficienza consiste nell’essere impossibilitati a compiere gli atti quotidiani della vita o nel non poter deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore.
Legge 104: come si riconosce l’handicap
Per ottenere le agevolazioni collegate alla Legge 104 è prima necessario che venga riconosciuto l’handicap derivante dallo stato di disabilità o dalla menomazione.
Per chiedere il riconoscimento dell’handicap bisogna effettuare i seguenti adempimenti:
• farsi rilasciare il certificato medico introduttivo dal proprio medico curante (una certificazione contenente la disabilità riscontrata dal medico), che dovrà inviarlo all’Inps e rilasciare un protocollo telematico relativo al certificato inviato;
• inoltrare, tramite il sito dell’Inps, il Contact Center, o mediante Patronato, la domanda di accertamento dei requisiti sanitari: a seguito dell’invio della domanda, l’Inps fissa un appuntamento presso l’apposita commissione medica; l’accertamento può essere anche domiciliare, se si è impossibilitati a spostarsi;
• una volta effettuata la visita medica dall’apposita commissione, questa potrà, in base ai requisiti sanitari riscontrati, riconoscere, con un apposito verbale, l’accesso non solo ai benefici legati alla Legge 104, ma anche a quelli connessi alla non autosufficienza, all’invalidità civile, cecità, sordità, etc. La procedura di riconoscimento, dunque, è unica sia per l’handicap che per l’invalidità, anche se le due condizioni danno diritto a benefici differenti. Contro il verbale della commissione medica è possibile fare ricorso, ma è necessario sottoporsi, in questo caso, a un accertamento tecnico preventivo.
Una volta ottenuto il riconoscimento dell’handicap, l’interessato, o i lavoratori che lo assistono, hanno diritto a importanti benefici. Vediamoli tutti:
• permessi retribuiti Legge 104: il lavoratore portatore di handicap grave, o il lavoratore che assiste sistematicamente un figlio o un familiare (coniuge, affine o parente entro il 3° grado) con handicap grave ha diritto a 3 giorni di permesso retribuito mensile, frazionabili a ore; i permessi per l’assistenza del disabile sono retribuiti dall’Inps, ma anticipati dal datore di lavoro, che provvede poi al recupero scomputandoli dai contributi da pagare; per ottenere i permessi è necessario inviare un’apposita domanda all’Inps e al datore di lavoro;
• congedo straordinario retribuito di due anni: chi assiste un familiare convivente (sino al 3° grado) con handicap grave certificato ha diritto a un congedo straordinario retribuito, della durata massima di 2 anni nell’arco della vita lavorativa: è possibile assentarsi anche in maniera frazionata, ma la frazionabilità è soltanto giornaliera e non oraria; questo beneficio non è riconosciuto direttamente dalla Legge 104, ma è collegato allo stato di handicap grave dell’assistito;
• prolungamento del congedo parentale: il lavoratore che assiste un figlio portatore di handicap grave, secondo la Legge 104, può fruire di 2 ore di permesso giornaliero indennizzato per assistere il figlio disabile, oppure di 3 giorni mensili di permesso retribuito; se il figlio disabile è minore di 12 anni, però, può fruire del prolungamento del congedo parentale sino a un massimo di 3 anni, o di riposi alternativi al prolungamento;
• diritto alla scelta della sede: il dipendente portatore di handicapgrave, beneficiario di Legge 104, o che assiste un parente portatore di handicap grave, ha il diritto di scegliere la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio, a meno che non sussistano ragioni contrarie motivate dall’azienda;
• scelta prioritaria della sede: i dipendenti pubblici che sono in possesso di un’invalidità superiore a 2/3 hanno il diritto di scelta prioritaria tra le sedi disponibili; questo beneficio non è collegato allo stato di handicap ma alla sola riduzione della capacità lavorativa;
• rifiuto al trasferimento: il portatore di handicap grave, o il lavoratore che assiste un familiare nella stessa condizione, non può essere trasferito in altra sede dall’azienda contro la sua volontà, a prescindere dall’esistenza di ragioni valide e motivate dall’azienda;
• rifiuto di prestare lavoro notturno: il lavoratore beneficiario di Legge 104, oppure che assiste o ha a proprio carico un soggetto portatore di handicap grave, non può essere adibito dall’azienda al lavoro notturno contro la sua volontà;
• rifiuto di prestare lavoro domenicale o festivo: la legge non prevede espressamente, per i portatori di handicap grave o per i familiari che li assistono, la possibilità di rifiutarsi di prestare lavoro festivo o domenicale, ma lo prevedono alcuni contratti collettivi, come il Ccnl Commercio e Terziario;
• contributi figurativi aggiuntivi: quest’agevolazione non è collegata allo stato di handicap ma al possesso d’invalidità sopra il 74%; il beneficio consiste nell’accredito, a partire dalla data di riconoscimento della percentuale di riduzione della capacità lavorativa, a 2 mesi l’anno di contributi figurativi; in questo modo, è possibile anticipare la pensione sino a 5 anni;
• pensione anticipata: anche questo beneficio è collegato all’invalidità e non all’handicap; in particolare, i lavoratori invalidi dall’80% in su hanno anche di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata, ossia con 60 anni e 7 mesi di età per gli uomini e 55 anni e 7 mesi per le donne (e 20 anni di contributi), previa attesa di una finestra di 12 mesi; il beneficio non vale per i dipendenti pubblici;
• assegno ordinario d’invalidità: anche l’assegno ordinario d’invalidità è riconosciuto a prescindere dal possesso di handicap; spetta ai soggetti con riduzione della capacità lavorativa superiore a 2/3; per ottenerlo, sono necessari 5 anni di contributi versati, di cui 3 nell’ultimo quinquennio e sono previsti di limiti di cumulo tra assegno e altri redditi;
• pensione d’invalidità civile: la pensione d’invalidità, o assegno d’invalidità civile, è una prestazione di assistenza, dunque spetta a prescindere dal versamento di contributi; la prestazione non è collegata al possesso di handicap, ma è necessaria un’invalidità riconosciuta superiore al 74%; per ottenere l’assegno, il reddito posseduto non deve essere superiore a 800,38 euro, per l’anno 2016;
• pensione d’inabilità: la pensione d’inabilità ordinaria è anch’essa indipendente dal possesso di handicap, in quanto spetta in presenza di un’assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi lavoro; sono necessari i seguenti requisiti contributivi: 5 anni di contributi di cui 3 versati nell’ultimo quinquennio;
• pensione per invalidi civili totali: la pensione d’inabilità per invalidi civili totali (soggetti con riconosciuta invalidità totale e permanente del 100%) è dovuta a soggetti di età tra i 18 e i 65 anni, impossibilitati a svolgere qualsiasi attività lavorativa ed è slegata dal possesso di handicap; la prestazione è dovuta indipendentemente dal versamento di contributi, ma è soggetta al limite di reddito annuale di 16.532,10 euro;
• assegno di accompagnamento: l’indennità di accompagnamento è un trattamento che spetta agli invalidi civili totali non in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita; è dunque indipendente dal possesso di handicap;
• collocamento mirato: i lavoratori con invalidità civile superiore al 45%, a prescindere dal possesso di handicap, hanno diritto al collocamento mirato, cioè ad accedere ai servizi di sostegno dedicati, e ad iscriversi alle liste speciali; hanno gli stessi diritti anche gli invalidi di guerra, del lavoro e per cause di servizio con percentuale sopra il 33%, con minorazioni ascritte dalla prima all’ottava categoria;
• agevolazione Legge 104 per l’acquisto di veicoli: la normativa prevede 4 tipologie di benefici, tra loro cumulabili, per l’acquisto dell’auto    (o di un diverso veicolo) da parte di un soggetto disabile,  
• detrazione Irpef pari al 19% del costo del veicolo (in pratica, se il costo del veicolo è pari a 10.000 euro, si possono togliere 1.900 euro dalle imposte); la detrazione, che va indicata nella dichiarazione dei redditi, può essere effettuata in un’unica soluzione o in 4 quote; la spesa massima consentita è di 18.075,99 euro;
• pagamento dell’Iva sull’acquisto del veicolo in misura ridotta, pari al 4%;
• esenzione dal bollo auto (si tratta di un’esenzione perpetua, non limitata alle prime annualità);
• esonero dal pagamento dell’imposta di trascrizione sui passaggi di proprietà;
• non tutti i disabili possono usufruire, però, di queste agevolazioni, ma solo le seguenti categorie:  
• sordi e non vedenti ;
• portatori di handicap grave secondo la Legge 104, qualora si tratti di disabili psichici o mentali titolari d’indennità di accompagnamento, o di disabili affetti da pluriamputazioni, o con capacità di deambulazione notevolmente limitata;
• soggetti disabili con capacità motorie ridotte o assenti;
• detrazione Irpef per figlio disabile a carico: qualora si abbia un figlio a carico portatore di handicap grave secondo la Legge 104, l’ordinaria detrazione Irpef per figli a carico spettante è aumentata di 400 euro;
• deduzione dal reddito delle spese mediche generiche e di assistenza specifica: un altro beneficio, valido sia per i disabili che per i familiari che li abbiano a carico, è l’integrale deduzione dal reddito dei seguenti costi:  
• spese mediche generiche (come, ad esempio, l’acquisto di medicinali);
• spese di assistenza specifica. Rientrano nella categoria l’assistenza infermieristica e riabilitativa, le prestazioni fornite dal personale in possesso della qualifica di OSS, addetti all’assistenza di base, coordinatori delle attività assistenziali di nucleo, educatori professionali, addetti all’attività di animazione e di terapia occupazionale;
• detrazione dall’Irpef delle spese sanitarie per i disabili: beneficiano di una detrazione del 19% dall’Irpef:  
• le spese mediche specialistiche sostenute per il disabile;
• l’acquisto di mezzi d’ausilio alla deambulazione;
• l’acquisto di poltrone per inabili e minorati, di apparecchi correttivi e di ulteriori ausili specifici;
• detrazione dall’Irpef dei costi per l’abbattimento delle barriere architettoniche: l’eventuale adattamento di un ascensore, la costruzione di rampe e l’abbattimento di barriere architettoniche in genere, se a favore di un disabile beneficiano della detrazione dall’Irpef pari al 36% dei costi; dato che, però, l’attuale bonus per gli interventi di ristrutturazione è più alto (attualmente si ha diritto a una detrazione Irpef pari al 50%dei costi di ristrutturazione, sino a un tetto massimo di 96.000 euro) la detrazione al 36% può essere richiesta soltanto sull’ipotetica eccedenza della quota di spesa per la quale è stata già domandata l’agevolazione per ristrutturazione edilizia;
• detrazione Irpef dei costi di assistenza per i soggetti non autosufficienti: i soggetti non autosufficienti, qualora la loro condizione risulti da un’apposita certificazione medica ed a prescindere dal possesso di handicap, possono detrarre dall’Irpef il 19% delle spese per l’assistenza, sino ad un massimo di 100 euro l’anno, se il reddito annuo non supera 40.000 euro;
• agevolazione Legge 104 per l’acquisto di pc e sussidi informatici: sono previsti degli incentivi per l’acquisto di mezzi tecnici ed informatici a beneficio dei portatori di handicap grave secondo la Legge 104; i benefici consistono, nel dettaglio:  
• in una detrazione dei costi dall’Irpef pari al 19%;
• nell’applicazione dell’Iva agevolata al 4%.
• altre agevolazioni fiscali per disabili: ricordiamo, tra i residui benefici fiscali per i disabili, l’agevolazione forfettaria per l’acquisto ed il mantenimento di un cane guida, l’esenzione dalla tassa sulle imbarcazioni, il trattamento di vantaggio sull’imposta sulle successioni e le donazioni (ossia l’applicazione di una franchigia pari a 1.500.000 euro), l’aliquota Iva al 4% per l’acquisto di prodotti editoriali specifici (con supporti audio o scrittura braille).

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