CORSI DI PROFESSIONALIZZAZIONE A CAPOTRENO PER IL PERSONALE NEOASSUNTO
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Oggetto: corsi di professionalizzazione a capotreno per il personale neoassunto
Le scriventi salutano positivamente l’avvio dei nuovi corsi di professionalizzazione a capotreno in atto nella struttura Frecciarossa. Riteniamo infatti che in un’ottica di sviluppo, occupazione ed efficienza - a cui Trenitalia e l’intero Gruppo FS devono aspirare - investire sul ricambio generazionale rappresenti un ulteriore tassello affinché venga garantita la competitività dell’Impresa negli attuali scenari di mercato.
Tuttavia, a fronte della modernizzazione a cui stiamo assistendo e a cui le OOSS hanno contribuito, siamo nostro malgrado costretti a segnalare che il personale di bordo in apprendistato di Napoli, Roma e Milano, anche durante le scuole professionali in atto in questi giorni, è stato oggetto di pressioni del tutto “anomale” da parte della struttura in indirizzo. In molteplici casi, infatti, ci risulta che questi lavoratori siano stati invitati in modo oltremodo “insistente” a fornire la loro disponibilità per svolgere prestazioni straordinarie nel loro giorno di riposo e che sia stata ripetutamene paventata loro la fantasiosa possibilità che una mancata collaborazione in termini di lavoro straordinario incida negativamente sulla loro riconferma a tempo indeterminato, una volta concluso il percorso di formazione dei 3 anni previsto dal contratto in essere.
Tali atteggiamenti datoriali non possono avere cittadinanza in un’azienda moderna come Trenitalia e denunciano probabilmente la scarsa conoscenza di qualcuno rispetto agli obiettivi formativi e legislativi insiti nel contratto d’apprendistato, il quale ha come sua prerogativa principale quella di agevolare le aziende nell’assunzione di lavoratori da formare e professionalizzare per attività ad alto grado di
specializzazione.
Non vi sono obiettivi “collaterali” come, solo per fare un esempio, quello di creare lavoratori con meno diritti di altri ed il Sindacato non può consentire che il termine “apprendista” possa essere equivocato con il termine “precario”.
Giova inoltre ricordare che il corso di abilitazione a Capotreno necessita di un’attività formativa continuativa molto dispendiosa sul piano delle energie fisiche e nervose e che sarebbe opportuno per tutte le parti in causa che il personale dedicasse l’intero riposo settimanale in parte al recupero delle energie psicofisiche ed in parte al ripasso dei temi svolti in aula. L’impiego in attività promiscua, invece, rischia di inficiare
notevolmente sul corretto apprendimento dei temi trattati da parte degli agenti in formazione.
Con la presente, oltre ad invitarvi a procedere ad ulteriori assunzioni, viste le esigenze palesate quasi ossessivamente dalla struttura, vi ricordiamo che il Sindacato vigilerà attentamente sul fatto che l’intero processo formativo del personale di nuova assunzione si svolga in ogni sua fase nel rispetto della correttezza reciproca tra le parti.
In virtù di quanto sopra, ritenendo che certi atteggiamenti aziendali rischino di essere controproducenti, compromettendo l’eventuale spirito collaborativo degli altri lavoratori non apprendisti comunque interessati alle sorti dei loro colleghi, vi chiediamo pertanto di cessare i descritti comportamenti intimidatori.
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Le scriventi salutano positivamente l’avvio dei nuovi corsi di professionalizzazione a capotreno in atto nella struttura Frecciarossa. Riteniamo infatti che in un’ottica di sviluppo, occupazione ed efficienza - a cui Trenitalia e l’intero Gruppo FS devono aspirare - investire sul ricambio generazionale rappresenti un ulteriore tassello affinché venga garantita la competitività dell’Impresa negli attuali scenari di mercato.
Tuttavia, a fronte della modernizzazione a cui stiamo assistendo e a cui le OOSS hanno contribuito, siamo nostro malgrado costretti a segnalare che il personale di bordo in apprendistato di Napoli, Roma e Milano, anche durante le scuole professionali in atto in questi giorni, è stato oggetto di pressioni del tutto “anomale” da parte della struttura in indirizzo. In molteplici casi, infatti, ci risulta che questi lavoratori siano stati invitati in modo oltremodo “insistente” a fornire la loro disponibilità per svolgere prestazioni straordinarie nel loro giorno di riposo e che sia stata ripetutamene paventata loro la fantasiosa possibilità che una mancata collaborazione in termini di lavoro straordinario incida negativamente sulla loro riconferma a tempo indeterminato, una volta concluso il percorso di formazione dei 3 anni previsto dal contratto in essere.
Tali atteggiamenti datoriali non possono avere cittadinanza in un’azienda moderna come Trenitalia e denunciano probabilmente la scarsa conoscenza di qualcuno rispetto agli obiettivi formativi e legislativi insiti nel contratto d’apprendistato, il quale ha come sua prerogativa principale quella di agevolare le aziende nell’assunzione di lavoratori da formare e professionalizzare per attività ad alto grado di
specializzazione.
Non vi sono obiettivi “collaterali” come, solo per fare un esempio, quello di creare lavoratori con meno diritti di altri ed il Sindacato non può consentire che il termine “apprendista” possa essere equivocato con il termine “precario”.
Giova inoltre ricordare che il corso di abilitazione a Capotreno necessita di un’attività formativa continuativa molto dispendiosa sul piano delle energie fisiche e nervose e che sarebbe opportuno per tutte le parti in causa che il personale dedicasse l’intero riposo settimanale in parte al recupero delle energie psicofisiche ed in parte al ripasso dei temi svolti in aula. L’impiego in attività promiscua, invece, rischia di inficiare
notevolmente sul corretto apprendimento dei temi trattati da parte degli agenti in formazione.
Con la presente, oltre ad invitarvi a procedere ad ulteriori assunzioni, viste le esigenze palesate quasi ossessivamente dalla struttura, vi ricordiamo che il Sindacato vigilerà attentamente sul fatto che l’intero processo formativo del personale di nuova assunzione si svolga in ogni sua fase nel rispetto della correttezza reciproca tra le parti.
In virtù di quanto sopra, ritenendo che certi atteggiamenti aziendali rischino di essere controproducenti, compromettendo l’eventuale spirito collaborativo degli altri lavoratori non apprendisti comunque interessati alle sorti dei loro colleghi, vi chiediamo pertanto di cessare i descritti comportamenti intimidatori.
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